un lapidario virtuale per Ancona


Prodotto dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Ancona, in occasione dei 2400 anni dalla data di fondazione della cità, Lapidario è volto al recupero d’interesse, da parte del pubblico, del valore storico-culturale delle lapidi celebrative presenti nel territorio comunale.
Oggetti minori del panorama urbano, questi manufatti possiedono un grande valore di testimonianza civile e, nel caso di quelle più antiche, tramandano notizie di imprenscindibile valore storico. Sottoposte all’usura del tempo, rese spesso illeggibili dall’incuria degli uomini, “occultate” alla vista dall’abitudine, lapidi ed epigrafi possono tornare ad essere al centro dell’interesse della comunità, non soltanto attraverso la loro catalogazione storico-scientifica. 
L'azione dell'arte può infatti rinnovarne la funzione originaria (quella di mezzo di comunicazione di massa ante litteram), declinando i loro contenuti testuali con l'ausilio degli  strumenti mass mediatici contemporanei.
Le parole di 27 epigrafi, trascritte e impaginate come negli originali lapidei, sono il contenuto di 3 video animazioni. Le frasi scorrono, una dopo l'altra, sovrapponendosi ai disegni animati degli sfondi (ricavati dal rilievo di alcuni motivi decorativi e superfici lapidee reali). Tre video proiettati su di uno schermo a tre dimensioni, un volume tessile che allude a quelli dei manufatti architettonici.
(L’arte della tessitura racchiude le simbologie della parola e della memoria, a partire dalla loro comune radice linguistica sanscrita: aw-). 
L'intero intervento è calibrato attorno al numero 9 ed ai suoi multipli e sottomultipli: 3 sequenze video contenenti un insieme di 27 testi-lapide; 27 secondi è la durata di ciascuna sequenza testuale; il volume dello schermo è composto da 9 moduli principali... La costruzione numerologica dell'installazione, nelle sue componenti, esplicita il significato simbolico peculiare del 9 e cioè quello di indicare il percorso metafisico in atto e in potenza, l’essere in sé e la sua manifestazione. Le lapidi, dunque, come soggetti, parti di un organismo vivente e mutevole che è la città stessa.
Nel segno del 9 è anche la sezione storico-fotografica, curata da Giampaolo Milzi, sezione che integra l'installazione artistica e fornisce un'ulteriore chiave di lettura.
Nove immagini fotografiche di grande formato riproducono le lapidi anconitane ritenute più significative (per gli avvenimenti che celebrano o per la loro datazione e valore storico-artistico). Brevi testi di commento forniscono al visitatore notizie storiche sugli avvenimenti che quelle lapidi celebrano.
In mancanza di un ambito museale specifico, dove raccogliere definitivamente lapidi ed epigrafi (un lapidario, appunto), l'intervento di Voyagerlab (Massimo Cartaginese _ Oskar Barrile) è il tentativo di istituirne uno temporaneo e virtuale.














photo: Oskar Barrile